Trench Femminile: icona di eleganza nel tempo

Il trench femminile ha una storia affascinante che lo ha trasformato da un capo militare funzionale a un’icona di stile senza tempo. La sua evoluzione è strettamente legata a cambiamenti sociali, culturali e all’influenza della moda e del cinema. Il trench coat (letteralmente “cappotto da trincea”) nacque come indumento per gli ufficiali dell’esercito britannico alla fine del XIX secolo, ma si diffuse e perfezionò durante la Prima Guerra Mondiale. L’esigenza era quella di avere un cappotto resistente, leggero e impermeabile per proteggere i soldati nelle trincee fangose e umide.

Due marchi britannici, Burberry e Aquascutum, si contendono l’invenzione. Thomas Burberry brevettò nel 1888 la gabardine, un tessuto di cotone robusto, traspirante e impermeabile, che divenne il materiale principale del trench. Il design originale era ricco di dettagli funzionali: Maniche raglan per maggiore libertà di movimento, doppiopetto per una maggiore protezione dal vento, cintura in vita con anelli a D (originariamente per agganciare attrezzature militari), spalline per mostrare il grado militare o agganciare accessori e falda di tempesta sul retro, per far scivolare via l’acqua.

Sebbene fosse nato per gli uomini, il trench non tardò a fare la sua comparsa anche nell’armadio femminile. Già durante la Prima Guerra Mondiale, con le donne che assumevano ruoli tradizionalmente maschili, iniziarono a indossare capi pratici e funzionali come il trench. La sua adozione da parte delle donne rappresentò un primo segnale di indipendenza e praticità. Negli anni ’20, il trench guadagnò popolarità come alternativa elegante e meno costosa ai pesanti cappotti di lana. Il suo fascino androgino lo rese un simbolo di un’attitudine “mannish” e sicura di sé. Il vero salto di qualità per il trench coat, sia maschile che femminile, fu l’arrivo a Hollywood. Diventò un’icona di mistero, eleganza e fascino, soprattutto nei film noir e polizieschi. Attrici come Greta Garbo e Marlene Dietrich lo indossarono, conferendogli un’allure sofisticata. Tuttavia, fu negli anni ’60 che il trench assunse la sua connotazione più iconica e femminile, grazie a Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. Il suo trench beige, sobrio e chic, lo consacrò come un capo essenziale del guardaroba femminile, abbinabile a qualsiasi look, dal più casual al più formale. A partire da quel momento, il trench si distaccò definitivamente dalla sua origine militare per diventare un’espressione di stile personale.

Nel corso dei decenni, il trench si è reinventato pur mantenendo i suoi elementi distintivi. Anni ’70: Viene abbinato a stivali alti, riflettendo un’eleganza più sofisticata e bohémien. Anni ’80: Diventa un capo status symbol, con spalline accentuate per dare imponenza alla figura. Viene spesso indossato dalle top model e abbinato a gioielli vistosi. Anni ’90 e 2000: Il trench torna a una veste più minimalista e classica, diventando un “capo passepartout” per eccellenza, perfetto per il lavoro e il tempo libero.

Oggi il trench è più versatile che mai, i designer giocano con tessuti, colori, lunghezze e silhouette, offrendo una varietà di interpretazioni: il Trench cropped, corti in vita, perfetti per look moderni, Trench oversize: con vestibilità ampia e destrutturata, Trench lunghi: che arrivano fino ai piedi per un tocco drammatico, utilizzo di Tessuti innovativi: oltre alla tradizionale gabardine, si trovano trench in pelle, vinile, denim, o con stampe particolari come il leopardato, Dettagli couture maniche a palloncino, fiocchi, frange e applicazioni trasformano il trench in un pezzo d’arte.

In sintesi, il trench femminile è un esempio perfetto di come un capo nato per una necessità pratica possa diventare un pilastro della moda, adattandosi ai tempi e ai gusti, senza mai perdere il suo fascino originale e la sua funzionalità.

Quando si realizzano i disegni di un trench da donna, l’obiettivo è trovare il perfetto equilibrio tra la tradizione del modello classico e un tocco di eleganza contemporanea. Questo capo iconico, nato per la sua funzionalità, si presta a infinite interpretazioni. La sfida sta nel mantenere gli elementi distintivi che lo rendono riconoscibile, come i revers ampi, la cintura in vita con fibbia, le spalline e i cinturini sui polsi, reinterpretandoli in chiave moderna. Si può, per esempio, giocare con le proporzioni, allungando o accorciando le linee per dare un’impronta più slanciata o avvolgente. Anche i dettagli possono fare la differenza: una cintura realizzata in un materiale a contrasto, bottoni gioiello o una fodera interna in seta stampata possono trasformare un trench tradizionale in un capo unico e sofisticato.

E voi come lo preferite?!

Ely

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