C’è chi dice…ventaglio!!

Se pensate al ventaglio, sicuramente vi verrà in mente quell’oggetto colorato e chic che serve per rinfrescarsi nelle calde sere d’estate, ma sapete che la sua storia nasce moltissimi anni fa e che un tempo il suo uso era diverso da quello di oggi, ma rappresentava un vero e proprio strumento di comunicazione?

Il ventaglio nacque molti secoli fa per assolvere funzioni pratiche come il rinfrescarsi, scacciare gli insetti, ravvivare il fuoco…  Inizialmente era sicuramente un oggetto molto rudimentale poichè fatto solo di grandi foglie intrecciate tra loro! Dal 7 secolo AC poi, in Cina il ventaglio divenne un vero e proprio simbolo di prestigio, utilizzato solo dalla casta più ricca.
Dalla cultura Egizia il ventaglio si tramandò al mondo romano, dove assunse il nome di flabellum. La sua particolarità fino alla fine di tutta l’epoca Medioevale, è che restò legato ad una struttura completamente fissa (che quindi non si ripiegava come quelli che conosciamo oggi).

Durante il Rinascimento grazie alle nuove rotte commerciali, arrivarono in Europa i ventagli pieghevoli che nel frattempo erano stati inventati in Cina ed in Giappone. Nei paesi orientali questi oggetti di grande femminilità venivano realizzati con carta di riso e stecche di bambù, mentre in Europa furono rivisitati utilizzando materiali come il metallo o legni prezioni, piume esotiche e incastonati di gemme. Il ventaglio diventava così a tutti gli effetti un oggetto di lusso che dichiarava la grande ricchezza della sua proprietaria.

E nel 1700 il ventaglio e la sua ostentazione arrivò all’apice. Nascono ventagli da usare per i balli di corte, per la chiesa e le cerimonie religiose, per le cerimonie di fidanzamento e nuziali…o i modelli appositamente studiati per le vedove, rigorosamente orlati di pizzo nero.

1720
1890
1870
1870

Dagli anni 30 in poi, il ventaglio perse ogni sua funzione pratica, acquisendo però ancora più valenza estetica. Difatti divenne un vero e proprio simbolo di distinzione e d’eccentricità, semplice accessorio di “chiccheria ostentata” invece che utile oggetto che per farsi aria nelle serate afose di città.

Fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il ventaglio, considerato un accessorio ad impatto zero (realizzato cioè solo con elementi e materiali naturali), è ritornato a sfilare in passerella, in tutte le sue molteplici forme e colori.

I ventagli che mi sono sempre piaciuti in particolar modo sono quelli giapponesi: sono differenti da quelli Europei, perchè non si piegano, sono fissi, di dimensioni più ridotte e sono realizzati in seta o in carta di riso, e stecche di bamboo. Dipinti a mano sono dei veri e propri gioiellini! Si possono chiamare Sensu e Gunbai e sono caratterizzati da disegni delicati raffiguranti petali di sakura, fiori e farfalle, animali, piante e disegni di artisti iconografici come carpe, bambù e fujisan. Il sensu (扇子 ) è il ventaglio pieghevole , il gunbai fonda le sue radici dai ventagli da guerra, realizzato in legno o in legno ricoperto da placche metalliche era il ventaglio rigido usati dai samurai per comunicare gli ordini ai propri commilitoni. Col tempo si è trasformato anche in ventaglio femminile.


E’ questa la mia ispirazione per creare questo progetto grafico di design di ventagli giapponesi con stampe black & white geometriche e floreali. Un mix che trovo davvero delizioso e per nulla scontato!

Ovviamente se qualcuno fosse interessato al progetto grafico da realizzare può contattarmi attraverso il mio indirizzo mail che trova nel blog!

A presto!!

Eli

( ALL PICS ARE PINTEREST and WEB SITE IMAGES – EVERY RIGHT BELONGS TO THE AUTHOR, THE DESIGN BELONGS TO TITTYMONAMOUR )

4 risposte a "C’è chi dice…ventaglio!!"

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  1. A me ricorda la nonna, che lo usava sistematicamente d’estate e ne aveva sparsi un po’ per tutta la casa. Forse risentiva un po’ della concezione di questo oggetto come dettaglio di eleganza. Mi vengono in mente anche quelle scene nella chiesa del paese con tutte le donne che agitavano ventagli contemporaneamente

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